Descrizione
una proposta musicale antologica, un progetto che racchiude composizioni originali
insieme a composizioni della tradizione napoletana, messicana, brasiliana, un vero e proprio “viaggio” interattivo tra musica e magia che coinvolge sia emotivamente che letteralmente il pubblico. Ajayô, in napoletano “Vuless ‘o ‘Cielo”, è un’espressione afrobrasiliana che significa “un soffio di saluto a Oxalá” ed è spesso pronunciato in un senso simile all’espressione “se Dio vuole” o “speriamo”;
Attraverso le sue note, Vincenzo Danise propone composizioni originali, che sono state elaborate durante il lungo lockdown, e brani della tradizione napoletana come “Torna Maggio”, messicana come “Llorona” e brasiliana e jazzistica come “O Bebado E A Equilibrista”: “il concetto che ho voluto rappresentare è quello della speranza. Speranza che nei progetti del cielo (inteso in ampia rappresentazione: divinità, destino, universo, ecc.) ci sia l’annullamento delle distanze, di qualunque tipo, non solo quelle dovute a profilassi mediche, come il distanziamento causato dalla pandemia: distanze culturali, distanze sociali ed economiche, distanze religiose. E quindi, Ajayò – Vuless o cielo; potremmo tornare ad abbracciarci, uomo e uomo, donna e donna, religioni diverse,
culture diverse, divinità diverse, vestiti diversi, ovviamente in questo momento particolare in cui la distanza sociale è imposta dalla necessità di evitare contagi, il significato diventa più forte”.
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