Descrizione
VENTO DI TERRA, VENTO DI MARE
RENANERA con VITTORIO DE SCALZI
Tracklist
1. Vento di terra, vento di mare 3’55”
2. Stagiuin 4′ 19″
3. Creûza de mä / Na strada miezzo o mare 5′ 28″
4. Nu suonn’ e cartone 5′ 39″
5. Una miniera (feat. Lino Vairetti) 5′ 20″
6. Salvace sta terra 4′ 01″
7. Faccia di cane 4′ 43″
8. Hatta mammona 4′ 32″
9. Quella carezza della sera 5′ 39″
10. Quante botte 4′ 16″
Un nuovissimo progetto per la musica etno world italiana è quello che vede insieme
VITTORIO DE SCALZI (artista di grande popolarità per la musica, non solo italiana, progressive e
d’autore, fondatore de “I NEW TROLLS) e i lucani RENANERA al momento la band etnica più
rappresentativa di Basilicata.
Nel nuovo lavoro negli stores digitali dal 3 Maggio 2019 su etichetta CNI Compagnia
Nuove Indye (la casa discografica che ha scoperto gli Almamegretta, ha lanciato Enzo Avitabile e
gli Agricantus), i RENANERA e VITTORIO DE SCALZI si sono cimentati insieme in brani in lingua
genovese e in lucano, mischiando fonemi, ritmi ed espressività melodico e ritmiche: non solo un
progetto musicale ma un vero incontro di culture, che metteranno in collegamento tra Nord e
Sud, proponendo canzoni che hanno al centro il dramma delle migrazioni e del Mediterraneo a
partire da quel “Creûza de mä” di Fabrizio De André e Mauro Pagani, che ha rinnovato l’epopea
della “world music” internazionale.
I RENANERA sono una band lucana che si esprime con indole di matrice popolare, in cui
sonorità etniche e moderne si miscelano a ritmi serrati di matrice electro-pop.
Nella tracklist, oltre a brani inediti, anche i grandi successi dei New Trolls riarrangiati in
chiave etnica (“Quella carezza della sera”, “Faccia di Cane” e la notissima “Una miniera”
impreziosita da una importante collaborazione artistica con LINO VAIRETTI degli OSANNA), e
infine il ricordo di Vittorio della collaborazione con Fabrizio De Andrè (appunto con “Creûza de
mä-Na strada miezzo o mare” cantata in genovese e napoletano).
Ascoltando l’album appare immediatamente la cura dei dettagli e del suono. Molti gli
strumenti del mondo inseriti negli arrangiamenti da Antonio Deodati per la tessitura sonora dei
brani che rendono personale l’universo “Renanera” oltre alla vocalità uniche di Unaderosa e di
Vittorio De Scalzi spiccano la zampogna lucana di Pino Salamone, uno dei più importanti tra i
costruttori e i suonatori di zampogne, l’udu drum, la dabouka egiziana, il cajon spagnolo, i
tamburi melodici, le tammorrre napoletane e il bohdran irlandese di Pierpaolo Grezzi, gli interventi
di Emondo Romano con lo chalumeau, il low whistle e la cornamusa scozzese, il violino di Alberto
Oriolo, i cordofoni di Massimo Catalano che ha suonato anche l’ukulele, il saz baglama armeno, il
mandolino napoletano, la chitarra battente e la lira calabrese, e infine la ciaramella lucana di
Antonino Barresi.
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